RIFUGIO ALTISSIMO
BORNO (BS)
Marcello Cova e Lorenzo Melandri (TUNDRA – ufficio di architettura)
2023
Concorso

RIFUGIO ALTISSIMO
BORNO (BS)
Marcello Cova e Lorenzo Melandri (TUNDRA – ufficio di architettura)
2023
Concorso

Il sito di progetto risulta compreso tra la stazione di arrivo della nuova cabinovia e il belvedere rialzato che costituisce la cima del monte, con un affaccio prevalente verso la valle e le piste da sci.

 

La realizzazione di un nuovo rifugio consente di riposizionare l’edificio a ridosso del dislivello a monte, ottenendo un doppio risultato: da un lato l’eliminazione dello spazio di risulta tra edificio e terrapieno a monte; dall’altro la possibilità di utilizzare l’edificio stesso per agevolare la salita alla vetta del monte, con particolare riguardo agli utenti con disabilità.

La pianta dell’edificio, dalla forma irregolare ma compatta, è sagomata sulla base del rapporto con gli elementi del contesto (alcuni più prossimi, altri più distanti).
Il fronte di accesso è ruotato in modo da aprirsi verso la stazione di arrivo della nuova cabinovia e per accogliere i visitatori.
All’arrivo si apre quindi uno slargo sufficiente ad accogliere chi arriva da valle, aperto sul panorama in più direzioni e attrezzato per il deposito di sci e snowboard durante la sosta al rifugio.
Verso le piste, il fronte dell’edificio è aperto per agevolare il rapporto con la grande terrazza/dehors (attrezzata con tavoli e panche) e con la vista verso nord, con in primo piano la Corna di San Fermo e il Pizzo Camino. Sui fronti corti, l’edificio è tagliato in modo da aprirsi a sud verso la Colma di San Glisente e di inquadrare lo spettacolare scorcio sulla Presolana, in direzione opposta.

La forma del nuovo rifugio fa riferimento a un aspetto peculiare dell’edilizia tradizionale locale e alpina in genere: la coesistenza sotto lo stesso tetto di parti “piene” abitate e di porzioni rustiche, spesso ai piani alti, con funzioni accessorie (essiccatoio, fienile).
La suggestione di uno scavo in una porzione della parte alta dell’edificio permette di creare una nuova terrazza (a una quota intermedia) che amplia l’offerta di spazi esterni e favorisce il collegamento tra il rifugio e la cima del monte.

L’edificio, sospeso tra roccia e boschi, è realizzato con struttura in cemento armato e tamponamenti/rivestimento in legno, per restituire, in maniera contemporanea e con l’uso di materiali duttili e adatti al contesto, la combinazione di elementi minerali e lignei presenti in tanta architettura tradizionale locale, trasmettendo un senso di calore e insieme di solidità.